Più che un vino… Gastronomia

Pitina

Il Friuli Venezia Giulia è una terra ricca di prodotti alimentari unici che caratterizzano la variegata gastronomia regionale. Tra questi vi è senz’altro la Pitina.

La Pitina è un prodotto alimentare tipico delle Valli Pordenonesi (Cellina, Tramontina e Colvera) che consiste in una specie di “polpetta” fatta prevalentemente di carne magra di capra, pecora o montone (o di ungulati selvatici: cervo, daino, capriolo) con l’aggiunta di grasso di maiale.

La Pitina viene preparata con della carne macinata, tritata finemente e impastata con una concia di sale, pepe e finocchio selvatico. Una volta preparata viene passata nella farina di mais e fatta affumicare per arrivare al prodotto finito.

Non è facile stabilire quando sia stata prodotta per la prima volta la Pitina perché non esistono testimonianze scritte anteriori al 1960. Vi sono però testimonianze orali raccolte da Renata Vettorelli e da Ada Bier tra il 1978 ed il 2010, che hanno intervistato persone nate prima del 1920 le quali affermano che la Pitina era cibo abituale per i loro nonni e i nonni dei nonni. Questo porta a pensate che probabilmente le origini della Pitina siano anteriori agli anni ’60.

La zona di produzione della Pitina comprende il territorio dei Comuni di Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, tutti nella provincia di Pordenone.

La Pitina è un Presidio Slow Food dal 2000 e dal 2018 è un prodotto tutelato della denominazione comunitaria. La Pitina è infatti un prodotto IGP, cioè un prodotto originario di un determinato luogo, regione o paese, alla cui origine geografica è essenzialmente attribuibile una data qualità e la cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata.

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