Palazzo Altan

Il Consorzio ha sede presso Palazzo Altan, eretto a inizio del 1600, uno degli edifici storici più prestigiosi di San Vito al Tagliamento, di notevole interesse architettonico ed artistico. Palazzo nobiliare di grande fascino, si erge discreto sulla pubblica via per aprirsi sul retro in un elegante giardino suddiviso in due parti distinte. La prima, prospicente alla facciata interna e delimitato da un’esedra che presenta ancora tracce di affreschi, è un giardino all’italiana suddiviso in aiuole da bordure di bosso e decorato con statue; la seconda, cui si accede attraverso un varco posto al centro dell’emiciclo e in asse con l’ingresso del palazzo, svela un giardino all’inglese percorso da sinuosi vialetti alberati e delimitato sui lati a sud e a est dal fossato e dalle mura, dalle quali si innalza un torrione a pianta circolare utilizzato probabilmente anche come fienile o ghiacciaia.

Nel vasto complesso di Palazzo Altan trovano spazio anche una chiesetta e, nelle vecchie scuderie, il Museo Provinciale della Vita Contadina.

Il museo ha origine dalla notevole raccolta donata dal professor Diogene Penzi: il suo impegno nel recuperare le vestigia del passato ha permesso di riunire in una unica collezione organica testimonianze della vita contadina locale.
Una carrellata di oggetti tratti dalla quotidianità del lavoro dei campi, tra tradizioni e costumi, attrezzi di mestieri antichi e segni di vita, profumi di cucina e sapori ormai abbandonati. Nel percorso espositivo, testimonianze dal mondo rurale, dalla bachicoltura alla fienagione, dalla filatura e tessitura alla lavorazione della terra, dell’uva e del latte. Il mondo contadino rivive così nei ricordi attraverso oggetti della ricca e curata esposizione.

San Vito al Tagliamento

L’origine di San Vito al Tagliamento risale addirittura alla preistoria come documentano varie ricerche archeologiche. Luogo legato a un fiume, il Tagliamento, e zona di risorgive, idoneo quindi all’insediamento umano, presenta testimonianze risalenti al Mesolitico e al Neolitico.
Il territorio ha conosciuto anche la dominazione romana e quella longobarda ma la vera svolta è avvenuta con la influente presenza patriarcale prima e con l’occupazione veneziana poi e ha conferito alla cittadina un assetto nuovo, molto vicino a quello odierno.
A questa terra, vicino tanto a Venezia quanto ad Aquileia e ad Udine, molto diedero sia i Patriarchi sia i nobili veneziani. I loro interventi e le loro committenze furono innumerevoli e così ogni chiesetta dal centro alla periferia porta ancora un affresco, ogni palazzo un decoro o semplici abbellimenti.
La Serenissima lascerà tracce di sé con bei palazzi e giardini nel centro di San Vito, sostenendo e potenziandone uno sviluppo architettonico, artistico e culturale ed influenzando anche la lingua. Il centro entro le mura rimarrà veneto per secoli fino ad oggi, mentre la radicata lingua friulana sopravvive nelle campagne limitrofe. Il dominio veneziano cesserà nel 1797 con l’arrivo delle truppe napoleoniche e, dopo i moti di rivolta e le guerre di indipendenza, nel 1866 San Vito fu annesso al nuovo Regno d’Italia.  Dopo i difficili periodi della I e della II Guerra mondiale segue la rinascita con una realtà industriale, economica e sociale significativa, ricca di appuntamenti culturali che valorizzano ed esaltano tutte le sue innumerevoli bellezze.

Il centro storico di San Vito trae origine dal Castello, edificio fortificato risalente al XII secolo, nato come rocca difensiva e dotato di una sua cinta muraria. Il Castello di San Vito fu sede del potente Patriarcato di Aquileia che ne fece una delle proprie dimore e, successivamente, divenne anche una delle residenze della nobile famiglia Altan. Quello che rimane oggi del Castello è una struttura che riecheggia più la residenza nobiliare piuttosto che un edificio difensivo medievale. Un edificio imponente, risultato di più fabbricati aggregati, con il primo giro di cinta muraria della cittadina, la fossa ed il basamento delle mura, in parte riemersi e ricostruiti.
Nel centro storico si apre la cinquecentesca Piazza del Popolo, sviluppo di un’area circostante al nucleo originale che fu il Castello di San Vito, con le sue prime mura e il primo borgo. Sulla piazza si affaccia l’antica Loggia Pubblica, prima sede della municipalità sanvitese. L’ampio spazio della piazza un tempo era circondato da panche di pietra e ospitava il mercato delle granaglie, la vendita del bestiame e della frutta e verdura. Sulla stessa si affaccia anche lo splendido Teatro Arrigoni, piccolo teatro all’italiana dedicato al compositore sanvitese Giangiacomo Arrigoni.
Il Duomo di San Vito al Tagliamento, costruito nel 1745 e dedicato ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia, sorge sulle fondamenta di un duomo quattrocentesco per volontà dell’ultimo patriarca di Aquileia Daniele Dolfin. La scarna facciata nasconde all’interno una vera e propria galleria d’arte di opere risalenti a diverse epoche.

Nelle immediate vicinanze si trovano la Chiesa di Santa Maria dei Battuti e l’Antico Ospedale. Edificata alla fine del XV secolo e successivamente annessa all’Antico Ospedale, la Chiesa di Santa Maria dei Battuti presenta uno dei più bei cicli tra gli affreschi di Pomponio Amalteo, allievo e genero del pittore Giovanni De Sacchis, detto Il Pordenone. L’Antico Ospedale della Confraternita dei Battuti, già operante nel 1369, venne costruito lungo le mura cittadine, vicino alla via di transito dove pellegrini e malati potevano facilmente fermarsi per essere accolti nell’ospizio.

Fonti:
– “Il giardino di Palazzo Tullio Altan nella San Vito dei Giardini. Azioni di tutela e restauro con una lettura storica”
di Paolo de Rocco ed. La Panarie, anno XXXV, n. 134, Settembre 2002, pp. 15-39
– “San Vito al Tagliamento” di AA.VV. ed. Le Tre Venezie, anno XVIII, 2001, n. 115
– “San Vito al Tagliamento” Comune di San Vito al Tagliamento, Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali